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la storia della gdo italiana

Definire la GDO non è mai semplice, infatti spesso si genera confusione domandando cosa significa GDO.

La GDO o Grande Distribuzione Organizzata è un sistema di vendita al dettaglio moderno. L’acronimo GDO proviene dall’unione di due sigle: GD e DO.

La GD è la Grande Distribuzione, ossia una struttura con un’unica proprietà che gestisce tutti i punti vendita in maniera diretta distribuiti capillarmente sul territorio. Sono dei grandi gruppi commerciali come ad esempio Auchan che opera nel mercato italiano attraverso diverse insegne di supermercati o ipermercati.

La DO invece è la Distribuzione Organizzata, a volte definita Associata ed ha la struttura di un consorzio, simile ad una associazione tra singoli esercenti.

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La storia della GDO

La storia della GDO la possiamo far risalire al 1852, definita la prima fase, con la nascita del primo grande magazzino a Parigi le cui caratteriste erano totalmente nuove per l’epoca: non-specializzazione (attributo molto particolare per l’epoca visto che i consumatori per completare i loro acquisti dovevano andare dai diversi dettaglianti specializzati anche in zone diverse della città); assortimento vasto con un gran numero di prodotti di ogni genere; entrata libera e senza acquisto; presentazione dei prodotti con etichettatura e prezzo in esposizione (molto similmente a quello che accade oggi).

Alcuni esempi dei Grandi Magazzini che ancora oggi hanno un nome altisonante sono: Harrods a Londra, Les Galeries Lafayette a Parigi e La Rinascente a Milano e a Roma.

Una seconda fase avvenne con la nascita dei negozi a catena (convenience store), che basavano il loro business sulla vicinanza al cliente. La terza fase invece iniziò con la nascita dei magazzini popolari, che presentavano prodotti di bassa gamma e venduti a prezzi bassi o comunque accessibili anche alle persone meno abbienti.

Una particolarità era la frequente rotazione dei prodotti, nonché la semplicità nella struttura e nell’arredamento. Alcuni esempi sono stati i Prisunic in Francia e in Belgio, società francese fallita nel 2003.

Questa società fu importante al livello culturale in quanto, come l’operaio della Renault, anche il cassiere del Prisunic rappresentava il proletariato francese degli anni del dopoguerra.

Infine l’ultima fase ci fu con la nascita dei supermercati, inventando il self service per gli acquisti.

Cosa significa GDO e GDS

Una differenza importante è quella tra GDO e GDS.

Se per la prima possiamo prendere d’esempio il classico supermercato, la GDS, ovvero la Grande Distribuzione Specializzata, ha come business la vendita di un unico settore merceologico dei prodotti commercializzati. Uno dei punti di forza della GDO è l’effettiva unione tra i dettaglianti, che unendosi sotto un unico brand avranno non solo una Brand Image molto più forte o l’assistenza fiscale da parte del gruppo, ma anche un potere contrattuale maggiore verso i produttori.

Ciò non toglie nulla ai produttori che in alcuni casi hanno una Brand Awareness talmente forte da spostare l’ago della bilancia a proprio favore. Un esempio di questo tipo è la presenza della Coca Cola non solo nei Supermercati e Ipermercati, ma anche nei Discount. La motivazione è semplice ed intuibile.

Se il consumatore medio riesce a rinunciare ad alcuni prodotti di alcuni brand a lui meno cari, andando ad acquistare sottomarche o private label in sostituzione (ad esempio acquistando una confezione di Frollini con gocce di cioccolato al posto dei Frollini di Marca X), non riesce a rinunciare a prodotti della Coca Cola.

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